Gli obiettivi
Approfondire la nostra conoscenza delle cure mediche e dei trattamenti previsti per gli individui affetti da patologie croniche nell'antichità attraverso l'analisi dei residui nel tartaro dentale di individui provenienti da contesti archeologici. Saranno esplorati i rimedi curativi antichi, concentrandosi sui resti umani rinvenuti nelle necropoli di Isola Sacra e Velia (I-III secolo A.D.), nelle catacombe di Santa Mustiola (IV-VI secolo A.D.) e di Santa Sofia di Canosa (IV-VI secolo A.D.) e nella necropoli di Amiternum (IV-VI secolo A.D.). Questi individui rappresentano casi studio unici per la comprensione dei rimedi medicinali utilizzati per il trattamento e l’attenuazione del dolore associato a malattie specifiche, come l'artrite reumatoide, i tumori e l'osteomielite.
Stabilire standard per il rilevamento della presenza di sostanze organiche di origine naturale e/o sintetiche correlate al consumo di droghe, stimolanti o rimedi terapeutici analizzando campioni moderni di tartaro dentale. I metaboliti di molte droghe e sostanze utilizzate nei trattamenti antichi (ad es. cannabinoidi e oppioidi) sono comuni negli alcaloidi stimolanti legali, nei farmaci e nelle droghe psicoattive legali. Recentemente, è stato testato il potenziale del tartaro dentale per identificare il consumo di droghe e la contaminazione da metalli pesanti (tossici), confrontandolo con matrici comunemente utilizzate nelle indagini cliniche e forensi, come capelli e sangue. Questa applicazione riuscita al tartaro dentale moderno apre la strada a una collaborazione necessaria tra le scienze umane e le scienze della vita.
Progredire nella creazione di metodologie per il controllo dei processi di contaminazione post-deposizionale che potrebbero influenzare la composizione del tartaro dentale antico, analizzando campioni contemporanei e risultati sperimentali. I metalli e i minerali erano spesso utilizzati per preparare rimedi medicinali, ma le alterazioni post-mortem possono anche essere responsabili dell'inclusione di questi elementi nel tartaro dentale. Il progetto esplorerà il potenziale del tartaro dentale di assorbire metalli e minerali negli individui moderni e attraverso prove sperimentali, con impatti evidenti per le scienze archeologiche, cliniche e forensi.